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11 Aprile 2025

Turismo, Guarini: «Lavoro da qualificare e valorizzare, no a stagionalità senza tutele. Servono formazione e riqualificazione, rispetto dei contratti e ammortizzatori sociali più efficaci»

Roma, 11 aprile 2025 – «Serve qualità del lavoro e rispetto dei contratti. Il turismo è un settore a forte vocazione relazionale e di servizio, fatto di presenza e accoglienza». Così il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io su Rai Radio 1, dove ha fatto il punto sulle condizioni di lavoro nel turismo e sulle sfide aperte per il comparto, tra stagionalità, rinnovo dei contratti, ammortizzatori sociali e qualificazione del personale.

Il turismo in Italia rappresenta una componente strategica del sistema economico nazionale, con circa 2,7 milioni di occupati e un contributo diretto e indiretto al PIL nazionale stimato intorno al 13%. Eppure, nonostante la centralità del settore, le condizioni lavorative restano fragili, spesso precarie, fortemente soggette a stagionalità e con un turnover elevatissimo, in particolare tra i giovani e i lavoratori stranieri.

«Nel 2024 abbiamo rinnovato sei contratti collettivi nazionali nel turismo – ha ricordato Guarini – facendo un discreto lavoro sul miglioramento delle condizioni di impiego, su nuove tutele e sul recupero del potere d’acquisto perso negli anni trascorsi».

«Ma serve più rispetto delle regole: troppi contratti pirata e fenomeni di dumping contrattuale mettono in difficoltà le imprese sane e allontanano i lavoratori da un settore che invece ha bisogno di passione e professionalità» ha aggiunto il sindacalista a margine dell’intervista. Uno dei nodi centrali, secondo Guarini, resta la stagionalizzazione eccessiva che caratterizza il turismo italiano, ancora troppo ancorato ai soli flussi estivi e invernali, legati alle località balneari e montane.

«Dobbiamo puntare alla destagionalizzazione – ha sottolineato il sindacalista – per assicurare continuità lavorativa e redditi più stabili. Serve un ammortizzatore sociale che accompagni i lavoratori nei periodi di fermo e garantisca una copertura contributiva adeguata, anche in chiave previdenziale. Fino al 2015 l’indennità di disoccupazione era più accessibile e assicurava la copertura contributiva; con la Naspi questo meccanismo si è indebolito e oggi i lavoratori sono più esposti». Un altro tema centrale è quello della formazione.

«L’accoglienza passa dalle persone, e abbiamo bisogno di lavoratori formati e motivati. Oggi ci sono strumenti a disposizione, dai fondi interprofessionali al Fondo Nuove Competenze, che dobbiamo usare nei periodi di inattività per formare e riqualificare gli addetti, anche con ritorni economici. In particolare, la presenza significativa di lavoratori stranieri può essere un valore aggiunto, perché spesso conoscono più lingue e portano competenze da valorizzare». Infine, Guarini ha denunciato il malcostume «di una certa imprenditoria che non applica i contratti e le regole, mettendo in difficoltà le imprese del settore che operano con serietà e nel rispetto dei contratti». Un comportamento che mina la fiducia e l’attrattività del lavoro nel settore.

«Abbiamo bisogno di un turismo che investa sulle persone – ha concluso – perché è attraverso di loro che passa l’eccellenza italiana dell’accoglienza. Siamo i migliori al mondo in questo, ma dobbiamo mettere i lavoratori nelle condizioni di esserlo».

Nel 2024 la Fisascat Cisl ha rinnovato, insieme alle altre organizzazioni sindacali e alle associazioni datoriali, sei contratti collettivi nazionali nel settore del turismo, rinnovi che hanno restituito centralità alla contrattazione, migliorando salari, diritti e condizioni di lavoro. Un segnale importante per un settore che ha bisogno di stabilità, dignità e futuro.