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La contrattazione di anticipo nella riforma delle direttive europee su appalti e concessioni

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Ikea, nuova rottura con i sindacati

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Volkswagen Financial Services, firmato il primo Contratto integrativo aziendale applicato agli oltre 500 dipendenti di Volkswagen Bank GmbH e Volkswagen Leasing GmbH

Volkswagen Financial Services, firmato il primo Contratto integrativo aziendale applicato agli oltre 500 dipendenti di Volkswagen Bank GmbH e Volkswagen Leasing GmbH

Roma, 1 dicembre 2025 – Siglato il primo Contratto integrativo aziendale applicato agli oltre 500 dipendenti di Volkswagen Bank GmbH e Volkswagen Leasing GmbH, società del gruppo Volkswagen Financial Services. I sindacati di categoria Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno siglato l’intesa con le due direzioni aziendali, assumendo le ipotesi di accordo definite lo scorso 24 luglio, successivamente approvate dalle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori. La vigenza dei CIA è biennale, con decorrenza dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027. Il testo, identico per entrambe le società, formalizza per la prima volta nella storia del gruppo finanziario della holding Volkswagen in Italia il sistema di relazioni sindacali sviluppatosi e consolidatosi nel tempo, improntato al reciproco rispetto, con la partecipazione fattiva delle lavoratrici e dei lavoratori. Le parti riconoscono, confermano e ampliano disposizioni, prassi e accordi già in essere, tra cui quello relativo alla disciplina del premio annuo di risultato che, per l’esercizio 2025, prevede un importo massimo erogabile di oltre 3.600 euro. I nuovi integrativi ampliano i diritti di informazione in materia di implementazione dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, nonché in relazione al ricorso a terziarizzazioni e somministrazione di manodopera. Le agibilità sindacali previste dal Titolo III dello Statuto dei Lavoratori vengono estese anche agli ambienti virtuali, con piattaforme e strumenti digitali messi a disposizione dall’azienda. Ampio il capitolo dedicato alla flessibilità, finalizzato a favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita: vengono regolati strumenti come banca ore ed elasticità oraria. L’orario di lavoro sarà sviluppato su cinque giorni, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria 8:00 - 20:00. Sul fronte economico, il contratto introduce maggiorazioni superiori a quelle del CCNL per lavoro festivo e domenicale (80% contro il 30%) e per lo straordinario (20% contro il 15%). Il sostegno economico per il pasto è garantito attraverso mense aziendali, ove presenti e accessibili anche al personale delle ditte in appalto; qualora non fosse possibile l’utilizzo della mensa verrà erogato un equivalente sostegno economico. È inoltre disciplinato l’istituto della reperibilità, con le relative indennità pari a 75 euro lordi per ogni giornata di lavoro prestata e a 250 euro lordi per l’intera settimana. Migliorative anche le previsioni su ferie e permessi: due giorni di ferie in più all’anno (24 contro 22), tempi di maturazione dimezzati per i ROL delle nuove assunzioni (18 ore nel primo anno, 36 nel secondo anno, 72 dopo 24 mesi), ulteriori permessi retribuiti aggiuntivi per lavoro di cura, genitorialità, terapie salvavita e diritto allo studio. Viene istituita anche la banca ore solidale. La malattia sarà retribuita al 100% per tutti gli eventi dell’anno. In tema di formazione le rappresentanze sindacali potranno presentare i fabbisogni formativi che le società si impegnano a valutare e implementare se in linea con la strategia aziendale. Consolidate infine diverse misure di welfare, tra cui borse di studio, agevolazioni per le assicurazioni sanitarie e un ampliamento delle causali per la richiesta di anticipo del TFR. Soddisfazione in casa sindacale. «La firma dei primi Contratti integrativi aziendali nelle aziende finanziarie italiane del gruppo Volkswagen Financial Services, raggiunta grazie al lavoro delle rappresentanze sindacali unitarie e dell’intera delegazione trattante – dichiarano Filcams Cgil e Fisascat Cisl –, consegna alla contrattazione un impianto organico di norme e prassi, riconducendole pienamente alla sfera del diritto».

Gruppo Lottomatica, proclamato lo stato di agitazione degli oltre 2.800 dipendenti

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Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “Al tavolo per il rinnovo dell’Accordo integrativo aziendale proposte economiche insufficienti dalla direzione societaria, nessuna reale redistribuzione della produttività e tutele non adeguate”

Pam Panorama, licenziamenti e contestazioni a pioggia. I sindacati: "Colpiti i dipendenti fragili, è inaccettabile”

Pam Panorama, licenziamenti e contestazioni a pioggia. I sindacati: "Colpiti i dipendenti fragili, è inaccettabile”

Roma, 20 novembre 2025 - Nessun passo avanti nell’incontro tenutosi oggi a Roma tra la dirigenza di Pam Panorama e le strutture nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Alla presenza di un’ampia delegazione di rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori, l’azienda ha dichiarato più volte di non voler arretrare rispetto a quanto accaduto nelle ultime settimane. Si registrano contestazioni a pioggia per i motivi più disparati, spesso pretestuosi: merce esposta in modo ritenuto non corretto, presunte lamentele di clienti, fino a sanzioni spropositate. Si parla di multe superiori alle quattro ore per ritardi di pochi minuti, sospensioni cautelative per presunte irregolarità in punti vendita dove un solo dipendente è costretto a sorvegliare più corsie, fino ad arrivare a licenziamenti del tutto immotivati. Tra questi, una parte riguarda il “test carrello”, durante il quale un ispettore occulta volutamente merce dentro altre confezioni (frutta e verdura mescolate, rossetti nelle confezioni di uova, piccoli oggetti inseriti in cartoni di birra, ecc.). Se il cassiere cade in questo vero e proprio tranello, viene licenziato. L’azienda si trincera dietro un modulo formativo di dieci slide, della durata di forse dieci minuti, erogato a inizio anno, per giustificare quanto sta accadendo. Si scopre poi che per questo “progetto” sono stati impegnati una quarantina di dipendenti, definiti appunto ispettori. Un’azienda segnata da una cronica carenza di manodopera decide deliberatamente di investire risorse in un’azione finalizzata al licenziamento dei propri dipendenti. È inaccettabile. Pam Panorama non è stata in grado di rispondere quando le è stato chiesto quale sia l’incidenza dei furti alle tanto “amate” casse automatiche, dove una sola cassiera deve sovrintendere fino a otto postazioni, rendendo impossibile un reale controllo. In quel caso, gli ammanchi sembrano essere compensati semplicemente dal risparmio sul costo delle cassiere e dei cassieri. A nulla sono valsi i tentativi delle organizzazioni sindacali di trovare una soluzione che non impatti in modo così devastante sulle lavoratrici e sui lavoratori, che dopo decenni di servizio si ritrovano messi alla porta senza alcuna prospettiva occupazionale, in un momento storico già estremamente difficile. È ormai evidente la volontà dell’azienda di colpire una specifica fascia di dipendenti: lavoratrici e lavoratori con anzianità significativa, età anagrafica elevata, titolari di legge 104 o con limitazioni su salute e sicurezza. In breve, chi non risponde ai livelli di produttività auspicati dall’azienda. Pam Panorama è arrivata inoltre a definire “diffamatorio” quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali nelle ultime ore, in un incontro estremamente teso, con un’azienda inamovibile su posizioni rigide e con un fatto particolarmente inquietante: la presenza, in fondo alla sala, di un soggetto non identificato che, solo dopo l’insistenza delle organizzazioni sindacali, è stato qualificato come addetto interno alla sicurezza. Una provocazione inaccettabile, al limite della possibilità stessa di un confronto democratico. Un fatto grave e lesivo delle prerogative sindacali. “Ci si chiede - affermano i sindacati - quale fosse la funzione di tale presenza. Di cosa ha paura l’azienda? Forse un tentativo di intimidire la platea? A ciò si sarebbe aggiunta la presenza di ulteriori persone qualificatesi come funzionari della Questura”. È questo il clima in cui dovrebbe svolgersi un confronto tra parti contrapposte che dovrebbero comunque cercare un punto di mediazione? O si tratta dell’ennesimo segnale dell’impostazione inaccettabile di questa azienda associata a Federdistribuzione? Qual è la posizione dell’associazione datoriale? È questo il modello della cosiddetta distribuzione moderna e organizzata? Di moderno, qui, si vede ben poco: sembra piuttosto un ritorno a un modello ottocentesco, dove o ci si piega alle esigenze del “padrone” o si è fuori. Per tutte queste ragioni, le strutture nazionali e territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs proseguiranno nelle azioni di denuncia di quanto sta accadendo all’interno di Pam Panorama, tutelando le lavoratrici e i lavoratori in tutte le sedi opportune e definendo nelle prossime ore ulteriori iniziative sindacali.

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